Lo studio si focalizza sull’importanza del ruolo dell’infermiere nella prevenzione e gestione delle lesioni da pressione nei neonati prematuri che necessitano di Continuous Positive Airway Pressure (CPAP).
La ricerca si basa sull’esperienza diretta nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale nell’AOUS, dove è emersa la complessità assistenziale legata ai neonati prematuri. L’elaborato si articola in quattro capitoli, delineando le caratteristiche del neonato prematuro, il funzionamento della CPAP e le complicanze ad essa correlate, con particolare attenzione alle lesioni da pressione.
Nel contesto della neonatologia, l’immaturità degli organi, soprattutto polmoni e cute, rappresenta una criticità. Le lesioni da pressione, spesso associate all’uso della CPAP, sono una delle complicanze più comuni nei neonati prematuri. Poiché l’utilizzo di essa è vitale per la sopravvivenza del neonato, diventa allo stesso modo essenziale prevenirle. L’infermiere, riveste perciò un ruolo fondamentale in questo contesto, essendo responsabile dell’accurata valutazione e della prevenzione delle lesioni da pressione.
Lo studio condotto evidenzia le varie metodologie messe in atto dagli infermieri nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale per garantire un’adeguata assistenza ai neonati prematuri. Sono state utilizzate diverse scale di valutazione prendendo in considerazione i fattori di rischio specifici per lo sviluppo delle lesioni da pressione. I due strumenti principali e menzionati sono la classificazione NPUAP e lo strumento metrico a colori MGC specifico per i neonati prematuri.
Tuttavia, emerge una sfida significativa: l’assenza di protocolli specifici per i neonati. L’infermiere si trova a dover utilizzare metodologie adattate da studi sull’adulto, il che può portare a valutazioni errate delle lesioni. Dalla ricerca si evince l’importanza di sviluppare protocolli e scale di valutazione specifici per neonati al fine di migliorare l’assistenza. Tra le opzioni esistenti la scala NSRAS, insieme alla scala Glamorgan, sono state identificate come le più adatte, poiché prendono in considerazione i fattori di rischio specifici per i neonati e sono di facile utilizzo.
Inoltre si suggerisce un intervento pratico per ridurre il rischio di lesioni da pressione nei neonati sottoposti a CPAP: l’alternanza dei diversi devices durante il trattamento; alternare per cui maschere nasali con cannule nasali per la somministrazione di nCPAP. Questo approccio mira a modificare i punti di pressione sulle narici e sulla mucosa nasale del neonato, contribuendo così a prevenire l’insorgenza delle lesioni.
In conclusione, questo studio sottolinea il ruolo cruciale dell’infermiere nella prevenzione e gestione delle lesioni da pressione nei neonati prematuri con CPAP. L’implementazione di protocolli specifici e l’uso di strumenti adattati possono migliorare significativamente l’assistenza, garantendo una migliore qualità di vita per questi piccoli pazienti vulnerabili.
Autrice: Infermiera Veronica Esposito