Abstract di : Infermiera Petrelli Agnese
Presupposti per lo studio/evidenze empiriche:
La maxi-emergenza è un evento improvviso e inatteso che determina uno squilibrio anche solo temporaneo tra richiesta di soccorso e risorse disponibili. Data la poca prevedibilità, non è possibile programmarne l’esito, ma è possibile organizzare una risposta tempestiva ed efficace, cercando di limitare le perdite e le sequele come citato dalla medicina delle catastrofi. Gli infermieri, in questo contesto, sono chiamati ad assumere diversi ruoli che vanno dalla valutazione
iniziale della scena, all’attribuzione di codici di gravità attraverso metodologie di triage
standardizzate, fino al collegamento con il 118 locale. In caso di un evento maggiore come un terremoto, gli attori chiave sono rappresentati dal team di ricerca e soccorso urbano USAR, costituito da professionisti sanitari e operatori tecnici.
Obiettivi dello studio
La capacità di risposta operativa in caso di catastrofe, migliora soltanto attraverso l’integrazione tra componente tecnica e sanitaria. L’obiettivo principale quindi, è quello di stabilire una linea d’azione comune attraverso formazione e strategie condivise. Da un lato, è necessario definire le varie tecniche di penetrazione in maceria, dall’altro, provvedere ad un’assistenza infermieristica che mira all’identificazione e al trattamento dei segni e sintomi prioritari delle vittime, così da stabilirne la modalità di estrazione più rapida ed efficace possibile.
Esposizione risultati dello studio
Le competenze del personale sanitario impiegato in operazioni U.S.A.R., sono più complesse rispetto a quanto normalmente richiesto durante situazioni di emergenza/urgenza “ordinaria”.
Le manovre di soccorso si svolgono in ambienti spesso angusti, con scarsa o assente illuminazione pertanto devono limitarsi alle procedure di stabilizzazione delle funzioni vitali e di preparazione all’evacuazione del paziente. Quando la vittima viene estratta dalle macerie, se necessario, si provvede ad ulteriori manovre di soccorso avanzato come la gestione delle vie aeree e dell’ipovolemia, per poi procedere all’affidamento del paziente alle squadre di soccorso locali.
Conclusioni
L’organizzazione dei soccorsi durante una catastrofe, è caratterizzata da una sequenza di dispositivi funzionali e strutturali che consentono di identificare, delimitare e coordinare i vari settori di intervento per il salvataggio delle vittime. Per permettere alla catena di soccorso di funzionare correttamente, risulta indispensabile adottare criteri universalmente condivisi e metodologie ben codificate, coinvolgendo tutto il personale sanitario e i laici.
Le possibilità di sopravvivenza di una vittima sono maggiori se si riceve un pronto trattamento sanitario a seguito di un grave trauma. A dimostrarlo è il salvataggio effettuato dai colleghi del team USAR Toscana che hanno prestato soccorso alla popolazione turca a seguito di un violento terremoto. A seguito di molte ore di ricerca, sono riusciti a rintracciare ed estrarre dalle macerie, un ragazzo di 22 anni, futuro collega infermiere e con un nome che parla da solo. Si chiama “Deprem”, tradotto in italiano significa “terremoto”, ed è proprio quel terremoto che ha tentato di strappargli via la vita, che invece, grazie al team USAR, lo ha fatto “rinascere”.